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La storia e i costumi


Novalja in passato

Il passato millenario e i burrascosi periodi legati a quest’area si possono leggere attraverso i numerosissimi reperti archeologici e resti, che hanno l’origine nella profonda Preistoria e nei periodi del Neolitico nonché dell’Età del Bronzo, e attraverso l’arrivo delle tribù illiriche in queste regioni. Pag fu insediata dai Liburni, abili marinai e mercanti che hanno fondato gli insediamenti sulle colline come Košljun, Gradašnica, Veli vrh ed altri. L’espansione e il rafforzamento dell’Impero Romano non ha risparmiato nemmeno queste aree e la cultura romana ha lasciato una profonda traccia ed ha influenzato sull’aspetto di Novalja che conosciamo oggi. 

Oltre alle antiche leggende e alle tradizioni dei nostri nonni, esistono anche gli indicatori archeologici che testimoniano che su quest’area c’era un antico insediamento romano, cioè una stazione militare navale “porta novalis”, da cui proviene il nome Novalja. Ne è la prova l’acquedotto che si estende dal centro della città fino all’insediamento di Cissa, l’odierna Casca, che i romani costruirono all’inizio del I secolo d.C., e che irrigava Novalja con l’acqua che arrivava dai campi vicini. In questa insenatura si vedono ancora i resti di quell’epoca. 

Con l’arrivo del cristianesimo, in quest’area furono costruite tre basiliche: una urbana all’interno dell’insediamento e due nel cimitero. Ne sono la testimonianza i numerosi frammenti di arredi ecclesiastici che oggi si possono vedere nella raccolta archeologica di Stomorica. All’inizio del VII secolo in queste aree fecero irruzione gli Avari nonché le tribù slave con le quali arrivarono anche i croati che insediarono permanentemente queste regioni. 

Il turismo della città di Novalja non si sviluppò fino agli anni ‘50 del XX secolo, quando iniziò la costruzione dei primi moli per le navi. La gente veniva da tutte le parti e, a causa della mancanza degli alloggi, gli abitanti locali che erano per lo più pescatori, spesso cedevano i loro letti agli ospiti. La fioritura più seria di questo ramo signorile avvenne dopo la costruzione del ponte di Pag nel 1968. Oggi, Novalja ha una tale capacità da poter ospitare circa 50.000 persone in appartamenti, ville, alberghi e ostelli. Il più grande sviluppo è avvenuto a metà degli anni 2000 quando la spiaggia di Zrće ha iniziato a formarsi come una destinazione ‘da festa’ ed è diventata un fenomeno globale dove, a causa della musica, dell’atmosfera estiva e del buon divertimento, si riuniscono i giovani di tutto il mondo.   



Usanze popolari

Le usanze popolari di quest’area vengono tramandate di generazione in generazione e si manifestano in modo particolare attraverso le canzoni, i balli e i costumi popolari.  

Il canto di Novalja nakanat è un canto antico che si è conservato fino ad oggi, e i principali motivi per la creazione di questa forma poetico-artistica sono stati gli eventi importanti della vita degli stessi abitanti, come matrimoni o battesimi, appartenenza all’isola e alla patria nonché amori felici e infelici, e nel canto hanno trovato il loro posto anche molte canzoni patriottiche e le canzoni da altre regioni. Il Nakanat si canta in coppia e a due voci, ed è caratterizzato da decasillabo e da staccato, prolungato “oj”. In onore di tutte le generazioni che hanno conservato questa tradizione, ogni anno nel giorno di Santa Caterina, patrona di Novalja, il 25 novembre si tiene il Festival della canzone nakanat. Oltre a quella popolare, è stata conservata anche la ricca eredità del canto liturgico, in cui si leggono le radici antiche-slave.  

Nella città di Novalja c’è un gruppo folkloristico Naški, che cura l’omonima danza tradizionale. Viene ballata dai danzatori che indossano gli abiti specifici ovvero i costumi popolari. La base musicale per l'esecuzione di questa danza ritmica è il suono di “mijeh”, un tipo di cornamusa con doppio flauto. Come nel resto dell’Adriatico, in particolare in Dalmazia, a Novalja si cura anche una forma musicale di gruppo che è caratterizzata da un canto polifonico a cappella. 

I costumi popolari di Novalja sono molto simili a quelli di Pag, ma ci sono alcune differenze. Il pizzo di Pag, in particolare il copricapo femminile, è uno dei simboli dell’isola ed è la parte inevitabile del folklore. E’ interessante il fatto che per la preparazione di questo tipo di costume non esisteva alcun modello, cioè schizzo, e che il modo di cucirlo è stato tramandato di generazione in generazione. Molto spesso, le madri trasferivano la conoscenza alle loro figlie in forma orale e con il lavoro pratico. L’aspetto del costume tradizionale della città di Novalja lo potete vedere nel museo della città.


CIBO




Formaggio di Pag


Il formaggio di Pag è il più apprezzato e il più famoso formaggio croato, prodotto con il latte delle pecore di Pag. E’ specifico a causa della vegetazione di quest’isola, che è molto scarsa, ma anche particolare, a causa delle erbe aromatiche e del sale portato dal vento di bora dal mare. Al fine di preservare l’autenticità di questo prodotto, nel 2005 è stata fondata un’associazione composta da tutti i più importanti produttori del formaggio di Pag sull’isola. La denominazione protetta di originalità, ovvero di autenticità può essere ottenuta dai prodotti alimentari che hanno una qualità condizionata dalla tradizione della produzione attraverso il periodo storico, in una determinata regione geografica. Le differenze tra i formaggi di tipo simile sono condizionate dal clima, dal tipo di suolo, dalla vegetazione naturale nonché dalla razza animale.



Agnello di Pag

La nota e riconosciuta prelibatezza, l’agnello di Pag, è la prima carne di agnello in Croazia a cui è stata data la designazione di originalità ed è il secondo prodotto per il valore della pecora di Pag. La sua caratteristica è la carne estremamente morbida e molto saporita di color rosa pallido e di delicate fibre muscolari. Si prepara in vari modi di cui il più famoso è l’arrosto allo spiedo e l’arrosto al forno con le patate. Va notato che la pecora di Pag è la razza autoctona e protetta che viene allevata solo sull’isola di Pag.



Olio di oliva 


La parte settentrionale dell’isola di Pag, nota per i suoi uliveti e per l’olio di oliva, è un luogo unico in Croazia, ma anche nel mondo. L’olio di oliva di questa regione è da sempre conosciuto come l’olio di altissima qualità e lo ha menzionato anche il gastronomo romano Marcus Gavius Apicius dal I secolo, che viene considerato lo scrittore del primo ricettario al mondo. La qualità è anche dimostrata dai numerosi premi e riconoscimenti che conquistano gli olivicoltori locali.



Makaruni 


Il particolare piacere gastronomico lo offrono i "makaruni" ai ferri. Questo tipo di impasto è profondamente radicato nella storia di queste regioni e rappresenta una specialità senza la quale non può passare nemmeno una festa. Il più delle volte vengono serviti con la carne “špikovana” (carne nelle cui fessure si inseriscono piccoli pezzi di pancetta affumicata) o con lo stufato di manzo e il piacere è completo con un bicchiere di vino bianco.

Makaruni ai ferri  8 – 10 persone, 10 min

Ingredienti:

1 kg di farina di grano morbido 
180 gr di grasso di maiale
2 tuorli + 2 uova intere
4 cucchiai di olio di oliva
200-250 ml di acqua tiepida

Preparazione:

1. Mettete la farina sull’asse formando una buca in mezzo in cui metterete le uova, i tuorli, il sale, l’olio e il grasso. Quindi aggiungete gradualmente l’acqua tiepida e mescolate tutto per fare l’impasto. 

2. L’impasto deve essere lavorato bene, per farlo diventare liscio, né troppo duro né troppo morbido. 

3. Così fatto l’impasto dividetelo in pochi pezzi e copritelo con un panno, lasciandolo per un po’ di tempo. 

4. Fate dei piccoli rotoli dall’impasto, tagliateli a pezzettini, mettete su ogni pezzettino il ferro e formate i maccheroni con il palmo della mano, quindi sfilateli dal ferro. Quei più abili possono fare anche due maccheroni alla volta. 

5. Procedete così per tutto l’impasto e disponeteli su un vassoio spolverato di farina, lasciandoli asciugare per un po’. 

6. Cucinate i maccheroni in acqua bollente, salata. Scolateli mentre sono ancora un po’ duri (al dente). 

Modo di servirli: Condite i maccheroni con un po’ di olio e mescolateli lentamente, servendoli come contorno. Consiglio: Se desiderate avere un impasto più giallo, aggiungete più tuorli e meno acqua.


Specialità di pesce

In occasione delle visite a Novalja, per gli amanti del pesce e dei frutti di mare c’è una ricca offerta delle prelibatezze di questa regione. Sia che assaggiate il pesce marinato, il brodetto o il polpo sotto la campana, l’unicità dei sapori mischiata con i profumi e le spezie di questa regione soddisferà tutti.


Vino


Che posto al mare sarebbe questo senza un buon vino? Insieme ai prodotti tradizionali delle pecore di Pag, quali il formaggio e la carne di agnello, nonostante il clima duro e le condizioni climatiche difficili, Novalja è pervasa dai campi di vigneti. Le più comuni varietà bianche autoctone sono “Gegić” e “Turbijan”. Delle varietà nere ci sono “Brajdica”, “Plavina”, “Galica”, “Modrina” ed altre. Sull’isola di Pag si produceva fin dai tempi antichi “Paška žutica”, un vino prodotto dalla miscela delle varietà bianche, di colore caratteristico. Nel corso della lunga e turbolenta storia e a causa dei cambiamenti climatici, alcune varietà sono scomparse per sempre, alcune si sono rapidamente sviluppate e cambiate, mentre alcune nuove, provenienti da diverse parti del mondo, si sono accasate. Va notato che prima della fioritura del turismo, la produzione e la vendita di vino, insieme all’allevamento del bestiame, erano le uniche fonti di reddito per gli abitanti di queste regioni. 

Le cantine del ristorante "Boškinac" nascondono i vini di varietà autoctone e sono sicuramente raccomandabili a coloro che hanno i gusti raffinati e ai buoni intenditori.


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