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Curiosità

Giardini delle olive di Lun

La parte settentrionale dell’isola di Pag, nota per i suoi uliveti e per l’olio d’oliva, è un luogo unico in Croazia, ma anche nel mondo. L’olio d’oliva di questa regione è da tempi antichi conosciuto come l’olio di alta qualità e lo ha menzionato anche il gastronomo romano Marcus Gavius Apicius nel I secolo, che viene considerato lo scrittore del primo ricettario al mondo. Anche i numerosi premi e riconoscimenti che conquistano gli olivicoltori locali provano la sua qualità. Una parte dell’area situata a nord-est dell’insediamento di Dudići è stata protetta nel 1963 come riserva botanica di 23,6 ha. 

Il particolare valore di questo giardino delle olive è l’età di alcuni olivi. Ogni olivo è unico. Uniti con pietra nuda grezza e formati dal vento, creano le incredibili forme e le opere d’arte. Gli 80.000 olivi crescono nell’area di circa 400 ettari, tra i quali si estinguono circa 1.500 alberi di olivo Oblica, innestati dal sempre verde selvatico olivo Olea Oleaster, che come specie forestale del Mediterraneo oggi è estremamente rara. 

Nei giorni d’oggi la maggiore attenzione è rivolta ad un uliveto di 60 ha, situato nella parte sud-occidentale della punta di penisola di Lun, proprio accanto all’insediamento di Lun. Questo uliveto è una rarità non solo dell’isola di Pag e di Croazia, ma anche dell’intero Mediterraneo, è l’unico al mondo a causa del gran numero di alberi millenari in un luogo, che non possono vantare nemmeno i famosi uliveti in Israele e in Grecia. Lo studio dei campioni dei tronchi d’olivo ha confermato che quelli di Lun sono tra i più vecchi del mondo. Il più vecchio olivo di Lun ha circa 1600 anni, con le nuove ricerche persino 2000 anni, mentre si stima che diverse centinaia hanno circa 1000 anni. Passeggiando per i sistemati sentieri apprezzerete il paesaggio circondato dal mare pulito e dagli olivi di epoca romana.


 

Antico acquedotto - Talijanova Buža

Generalmente le prime implicazioni, quando si menziona Novalja, sono le bellissime spiagge, il clima mediterraneo, i paesaggi rocciosi e la spiaggia di Zrće, popolarmente chiamata “Ibiza croata”. Però, probabilmente non sapevate che Novalja può vantarsi anche, né più né meno, di un antico acquedotto! Sì, avete letto bene. Popolarmente chiamato "Talijanova Buža", che nella traduzione letterale significa “il buco italiano”, questo acquedotto fu costruito nel I secolo, quando l’isola di Pag fu governata dal potente Impero Romano, da cui deriva questo nome. Grazie alla posizione geografica e al rifugio sicuro per i marinai durante la tempesta, il primo ad essere costruito fu il porto, ed accanto al porto si sviluppò anche un insediamento romano del nome latino Navalia, di cui, oltre all’acquedotto, testimoniano anche i numerosi siti proprio nel centro della città. L’acquedotto romano fu costruito nei luoghi in cui c’era l’abbondanza dell’acqua potabile. Visto che sull’isola di Pag ci furono tante sorgenti del genere (sebbene a prima vista sembrasse essere composta solo dalle pietre), e vista la sua importanza geografica, i Romani ne donarono uno anche a Novalja. Sebbene le persone abbiano la percezione che tali costruzioni furono interamente costruite sulla superficie della terra, ciò non è esatto, perché la maggior parte degli acquedotti romani furono costruiti sotto terra. Nel caso di quello di Novalja, esso è interamente costruito sotto la superficie della terra. La lunghezza della parte conservata è di 1,2 km, e il suo scopo era quello di portare l’acqua dal campo di Novalja fino a Navalia e di rifornire la popolazione locale. Esiste un altro acquedotto nelle vicinanze che collegava l’antico insediamento di Cissa (l’odierna Caska) con il campo di Kolanj. La sua lunghezza è di 8 km, ma è molto peggio conservato di “Talijanova Buža”, perché la sua costruzione era sopra terra.





Lo sapevate?  

10 fatti interessanti sulla Croazia  


1. ORGANI MARINI DI ZARA – I suoni dolci e i toni caldi che incantano lungo la riva di Zara provengono dagli organi che "suona" il mare. Si tratta dei primi organi marini nel mondo.  

2. CRAVATTA – Questo inevitabile particolare e il tocco di moda ad ogni vestito era la parte della divisa dell’esercito croato nel XVII secolo. Si ritiene che proprio la cravatta sia l’unico simbolo croato che è universalmente conosciuto e riconoscibile.  

3. DALMATA – Questo cane dal mantello bianco con caratteristiche macchie e lentiggini nere, prende il nome dalla provincia croata Dalmazia, che si ritiene essere anche il luogo d’origine di questa razza.  

4. UOMINI DI NEANDERTHAL – La collina di Hušnjak a Krapina è il più grande sito di “Homo Neanderthalensis” - popolazione di uomini preistorici del periodo di Paleolitico medio. I reperti di paleontologi e antropologi di quel luogo sono importanti per la comprensione della preistoria. Per saperne di più visitate il Museo neandertaliano di Krapina - uno dei più moderni musei dell’evoluzione.  

5. NIKOLA TESLA – Uno dei più grandi inventori e l’eccentrico genio è nato a Smiljan, un villaggio non lontano da Gospić in Croazia. Ha lasciato dietro di se le invenzioni quali la corrente alternata e il trasferimento di energia senza fili.  

6. ISOLE – Croazia può vantare ben 1246 isole, isolotti e baie marine ed ha più di 6000 km di costa.  

7. TEATRO – All’inizio del XVII secolo nella città di Hvar fu costruito il primo teatro pubblico in Europa. Per merito del duca Petar Semitecola, rappresentò il luogo per gli eventi culturali e pubblici accessibile a tutti, indipendentemente dal ceto sociale.  

8. DUBROVNIK – E’ una delle prime città medievali in Europa ad aver avuto il sistema fognario sviluppato. Il noto poeta inglese Lord Byron ha chiamato il Centro storico di Dubrovnik come “perla dell’Adriatico”, mentre durante la sua storia, nel periodo di Rinascimento, era il centro di istruzione e di cultura.  

9. TORPEDO – Il torpedo, come mezzo, è destinato alla distruzione delle navi, e la forma che conosciamo oggi è l’invenzione dell’ufficiale della marina austro-ungarica, il croato Ivan Vukić (Giovanni Luppis). Il missile è stato costruito a Fiume, in collaborazione con il direttore dell’Istituto tecnico di Fiume, l’industriale britannico Robert Whitehead.  

10. PENKALA – Slavoljub Penkala era un inventore croato di origine polacca. Trascorse la maggior parte della sua vita a Zagabria dove brevettò circa 80 invenzioni tra cui le più famose sono la matita automatica meccanica e la penna stilografica ad inchiostro solido.


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